Buone notizie per gli amanti dei…pistacchi: nel recente congresso dell’Internationa Congress of Nutrition dello scorso settembre, sono stati illustrati alcuni studi recenti secondo i quali un consumo di pistacchio ridurrebbe le possibilità di contrarre il diabete mellito di tipo 2, che di fatto costituisce il 90% dei casi di diabete, in assoluto, a livello mondiale.
Ma cos’è esattamente il pistacchio?
E’ il frutto di una pianta di origini antichissime, importata dal medio oriente dalle dominazioni arabe.La parte commestibile è il seme, di colore verde coperto da una sottile buccia viola.
Il pistacchio è fondamentalmente composto da acqua (3.9%), da carboidrati (27%) fibre (10%) ceneri (3%) zuccheri (7.6%) amido (1.5%). Sono presenti minerali come calcio, fluoro, potassio, e vitamine A, B1-B6, C ed E.
Universalmente conosciuto per le tante proprietà benefiche. Risolve problemi di pressione alta, e risulta essere un ottimo ricostituente per il sistema nervoso grazie al contenuto di vitamina A, ferro e fosforo. La presenza degli isoflavoni e degli acidi organici nel pistacchio aiutano il corpo umano a difendersi dai radicali liberi. Uno studio recente condotto dal American Association for Cancer Research Frontiers ha mostrato come un consumo di pistacchi contribuirebbe a ridurre, in modo significativo, il rischio di contrarre cancro al polmone.
Nell’industria alimentare, il pistacchio è un alimento utilizzato frequentemente in pasticceria e in gelateria, con creme e glasse molto gustose. Non mancano numerosi esempi di utilizzo del pistacchio anche nella salumeria o in abbinamento a molte ricette, come ingrediente in grado di garantire un gusto deciso e interessante.
L’Italia si pone attualmente al sesto posto nella classifica mondiale dei produttori di pistacchio, subito dopo la Cina. Non è escluso che le novità relative ad un possibile utilizzo in campo medico possano incrementare la produzione nazionale. In maniera più significativa.
Dunque, onore al merito al… pistacchio. Un elemento forse a volte troppo trascurato per la nostra alimentazione. Associato, con noci, nocciole, e frutta secca ad un tipo di alimentazione troppo ricca di grassi e calorie. Che offre, in realtà, un patrimonio nutrizionale ed un apporto benefico di tutto rispetto.